Indice
- La trappola del perfezionismo
- Spostare lo sguardo
- Concentrarsi sui punti di forza
- Cambiare prospettiva per migliorare la relazione
- Coltivare ciò che fa sentire di essere un buon genitore
Ti senti un genitore inadeguato? La sensazione di inadeguatezza è una realtà comune a molti genitori. Sembra quasi che, insieme al certificato di nascita del bambino, venga consegnato anche un invisibile “Attestato di insicurezza e sensi di colpa”. Le responsabilità del ruolo genitoriale sono molteplici, e le aspettative, sia personali che esterne, possono far sentire costantemente sotto pressione e manchevoli.
I dubbi su cosa sia meglio per il proprio figlio si moltiplicano anche a causa delle continue osservazioni e consigli (spesso non richiesti) di parenti e amici. Quando poi si cercano risposte in libri, articoli o sui social media, si rischia di imbattersi in indicazioni contrastanti su come essere “buoni genitori”. Questo non fa altro che amplificare il senso di inadeguatezza, alimentando l’idea di non essere mai all’altezza e generando la percezione di un continuo fallimento.
La trappola del perfezionismo
Il senso di inadeguatezza spesso deriva da una visione perfezionistica del ruolo genitoriale: il desiderio di offrire ai figli solo il meglio, basato su modelli esterni o su standard elevati autoimposti. L’approccio educativo dei genitori è influenzato anche dall’esperienza vissuta come figli, e dall’aver riflettuto o meno su questa esperienza. Alcuni genitori, ritenendo di avere avuto un’infanzia perfetta, tendono a riproporre lo stesso modello educativo, mentre altri, convinti che i propri genitori abbiano sbagliato tutto, cercano di adottare l’approccio opposto. Entrambe le strategie possono diventare un peso, intrappolando i genitori in un’irrealistica aspettativa di dover replicare o contraddire completamente i modelli educativi precedenti.
Il desiderio di essere un genitore perfetto aderendo a modelli educativi rigidi può essere un fattore determinante nella fatica e nell’esaurimento emotivo genitoriale; i genitori che si sentono costantemente inadeguati tendono a concentrarsi sugli aspetti in cui credono di mancare, ignorando ciò che fanno di buono per la propria bambina. In realtà, ogni genitore ha punti di forza e debolezze, che derivano dalle proprie caratteristiche di base, dalla propria esperienza come figlio, dal momento contingente che sta vivendo, dalla relazione con l’altro genitore.
Spostare lo sguardo
Concentrarsi esclusivamente su ciò che non si riesce a fare può intrappolare in una spirale di pensieri negativi. I genitori si sentono incompetenti, inadeguati e soprattutto temono che il loro comportamento possa influenzare negativamente lo sviluppo del figlio. Questo costante interrogarsi e percepirsi come manchevoli e inadeguati, può alimentare preoccupazione e insicurezza.
Per interrompere questa spirale di crescente insicurezza, è fondamentale che il genitore smetta di focalizzarsi unicamente sugli aspetti negativi. Invece, dovrebbe riconoscere e valorizzare ciò che gli viene naturale e che ama fare con i propri figli. Questo spostamento di prospettiva è cruciale per mantenere un equilibrio emotivo e costruire una relazione sana e soddisfacente con loro.
Ad esempio, molti esperti sottolineano l’importanza del gioco simbolico con i bambini, ma non tutti i genitori si sentono a proprio agio nel farlo. Una mamma potrebbe non apprezzare il gioco con le bambole insieme alla sua bambina e provare frustrazione e sensi di colpa per non riuscire a vivere quel momento come un’opportunità di crescita. Tuttavia, se si concentra su altre attività che ama fare con sua figlia, come disegnare, leggere o andare al parco, può scoprire di essere un genitore competente e in grado di proporre attività che nutrono la relazione e favoriscono lo sviluppo della bambina.
Concentrarsi sui punti di forza
Imparare a riconoscere e valorizzare le proprie capacità, invece di forzarsi a fare ciò che non si sente proprio, crea un circolo virtuoso di fiducia e connessione. Questo rafforza non solo il legame genitore-figlio, ma contribuisce anche al benessere emotivo di entrambi. Passare del tempo insieme in modo piacevole e gratificante, condividendo emozioni positive, riduce lo stress legato al ruolo genitoriale e migliora la qualità della relazione.
Quando i genitori si sentono competenti e soddisfatti del loro ruolo, diventano anche significativamente più propensi e motivati a trascorrere più tempo di qualità con i propri figli. Questo aumento nella motivazione e nella disponibilità di tempo dedicato ai figli porta a un miglioramento significativo del legame affettivo e della qualità delle interazioni condivise.
Cambiare prospettiva per migliorare la relazione
Essere genitori comporta inevitabilmente la responsabilità di prendersi cura dei bisogni di base dei bambini: proteggerli, nutrirli, consolarli e sostenerli. Tuttavia, esistono diversi modi per soddisfare questi bisogni, e alcuni possono far sentire i genitori più o meno a proprio agio. Ad esempio, alcuni genitori preferiscono dormire con il neonato nel letto, mentre altri non riescono a riposare se il bambino è nella stessa stanza. Alcuni genitori scelgono l’auto-svezzamento, mentre altri lo evitano per timore che il bambino si soffochi.
Invece di inseguire il “metodo migliore” suggerito da esperti o opinioni altrui, è utile che i genitori scelgano l’approccio che meglio si adatta alle loro inclinazioni, attitudini e preferenze e in linea con le necessità e le risorse della propria famiglia.
Riconoscere le proprie inclinazioni, le proprie competenze, i propri punti di forza è un processo che richiede riflessione e consapevolezza.
Coltivare ciò che fa sentire di essere un buon genitore
La prossima volta che ti senti inadeguato, fermati un attimo e rifletti su cosa ti piace fare con tuo figlio. Quali attività svolgi con naturalezza e ti fanno sentire connesso? Ad esempio, potresti non avere la pazienza di giocare ai supereroi, ma essere bravissimo nel raccontare storie prima di andare a dormire. O magari ti piace cucinare insieme o trascorrere del tempo all’aperto osservando la natura.
Qualunque attività ti faccia sentire felice e connesso con tua figlia è quella su cui dovresti concentrarti. Anche piccoli momenti condivisi sono significativi per il tuo bambina. Essere un buon genitore non significa fare tutto alla perfezione, ma creare un ambiente in cui il bambino si senta amato, sicuro e sostenuto.
Mirare a essere un genitore presente e soddisfatto, piuttosto che perfetto, è l’obiettivo più sano e realistico che puoi darti.